VIAREGGIO. “Che la politica a Viareggio abbia grossi problemi e da tempo non è certo notizia scoop, ma che i politici viareggini che governano la città – Pd & company – abbiano raggiunto un così basso livello e spessore nessuno lo credeva possibile, anche se le concrete possibilità di dare il colpo di grazia a Viareggio ce le avevano già preannunciate prima della campagna elettorale del 2013 con le faide interne e la mancanza di programmi che non fossero poco più che punti di programma”. Lo afferma Gabriele Chelini, coordinatore del Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago.

“Mi chiedo e ci chiediamo cosa può essere la politica se in una città comanda il ragioniere capo.: il riferimento è innanzitutto al sodalizio strettissimo e appassionato tra l’assessore al bilancio Lorenzo Bertoli e il ragioniere capo del Comune di Viareggio dottor Salvo Santoro. Intendiamoci: il ragioniere capo è appunto un ragioniere e fa il suo lavoro egregiamente nel rispetto dei provvedimenti esistenti. Un tecnico, insomma: non si muove un centesimo se non c’è la copertura, specie in stato di panico come oggi è a Viareggio.

“Qui deve inserirsi la politica, superare attraverso un lavoro difficile e di grande spessore, i nodi che impediscono di trovare risorse e portando in consiglio comunale proposte di regolamenti tali da permettere un intervento, nei limiti del possibile, più concreto per dare un margine di ossigeno ad un’economia ormai distrutta.

“Se oggi detta legge il ragioniere capo e l’assessore al bilancio con tutta la squadra di governo attendono passivamente l’arrivo dei commissari per non aver responsabilità, soggiacendo ad un tecnico, la politica ha finito il suo ruolo: c’è posto solo per i commissari”.

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